domenica 15 gennaio 2012

Porquè....il Derby!


‘Guarda: la palla rotola. E’ strumento unico al mondo. Tu prova a fare cento corse con Mennea o Borzov; prova a fare cento rounds con Cassius Clay; prova a sorpassare dieci volte Niki Lauda: perderai sempre. E invece la palla vola. Su cento dribbling con Pelè puoi vincerne uno, perché il corpo tuo o suo si sbilancia, perché il filo d’erba aiuta te e non lui. Sai cos’è il football? E’anche uno scorfano, un rachitico che se lo guardi gli dai un posto da sciuscià, poi cerchi di prendergli la palla, lui è il contrario dell’atleta ma si chiama Omar Sivori e tu la palla contro quel racchio te la sogni. Non dire: i miei argentini. E’ ingiusto. Domani è il solito mistero. Almeno speriamolo’

Così, per bocca del suo alter ego Arp, Giorgio Arpino in quel totem sportivo-letterario che è ‘Azzurro Tenebra’ enuncia il sunto del mistero chiamato Calcio, il più imponderabile e aleatorio esercizio agonistico. A poche ore dalla stracittadina milanese numero 201, dai parrucconi della carta stampata alle casalinghe di Voghera, passando per addetti ai lavori e aficionados da bar, si sono sprecati i vaticini e le chiaroveggenze. Da parte mia, prevenendo un duro colpo alla reputazione di betters , mi limiterò a fornire alcuni porquè, ovverosia le ragioni secondo le quali dovrebbe prevalere l’uno o l’altro schieramento, il ferreo Milan à la capello sotto l’egida di Max Allegri o le ‘lacrime, sudore e sangue’ predicate da Mister Ranieri per la sua Inter.


Porquè il Milan:

-Thiago Silva, K.P Boateng & Zlatan Ibrahimovic ovvero L’Ultimo Imperatore, la Rabbia Giovane e Z. il Mostro di Malmo. Con loro in campo per i nerazzurri la serata potrebbe trasformarsi in una ‘notte terribile e confusa’.

- Ricky Alvarez, l’Elogio alla lentezza, just for tonight nei panni di Wesley Snejder, vero e proprio crack della mediana non ancora al meglio della condizione e quindi spettatore aggiunto non-pagante, almeno(si pensa) al fischio d’inizio.

-la variante P. Il Paperino, dichiarato in settimana a scanso di equivoci il rifiorito trasporto per la maglia, potrebbe, subentrando dalla panchina, impersonare la freccia decisiva nell’arco rossonero per scardinare le compatte maglie della difesa avversaria.

Porquè l’Inter:

-Le forze al netto in campo, i punti in classifica e la solidità difensiva ritrovata dai rossoneri sembrerebbero giocare a sfavore dell’11 morattiano ma nel mondo pallonaro 3 indizi quasi mai forniscono una prova..

-la fiducia derivante dall’essersi riscoperta, ad un tiro di schioppo dall’inizio del derby, la terza forza del campionato, come le spetta di diritto.

Le Incognite

-il Trio Van Bommel, Ambrosini, Nocerino as know as per il tocco di fino rivolgersi altrove. Se è vero che il fulcro di una squadra è il centrocampo, quello schierato stasera da Allegri rassicura fino ad un certo punto. Se corsa, garra e nervi saldi sono garantiti, il punto di domanda sorge quando si parla di creare calcio: mai in un derby è stato schierato un centrocampo basso così tanto fisico e poco tecnico ed il trio nerazzurro Zanetti, Cambiasso, Motta in quanto a corsa non regalerà un centimetro di campo.

-Diego Milito. El Principe vede il Milan come le api il miele. Storicamente (per il bomber della beneamata) il club di via Turati consiste in uno dei bersagli a lui prediletti. Una grande prestazione stasera, condita magari da un goal, potrebbe suggellare il ritrono definitivo allo status di calciatore dell’argentino, dopo un inizio stagione a dir poco fantozziano.

-Il ‘non c’è tre senza quattro’ pare statisticamente improbabile. Basandomi su una questione prettamente numerica, pare difficile che dopo aver superato gli ostacoli Benitez, Leonardo e Gasperini, il Milan di Allegri si lasci alle spalle, sconfitto e fuori dalla bagarre scudetto, anche la Beneamata di Claudio Ranieri. Soprattutto per l’apparire di un icona raffigurante un tredici grande come il Duomo: ammontano a tale cifra gli scontri diretti senza un finale in parità. Potrebbe essere la volta giusta?